IN ALTA QUOTA

Fra i bastioni di granito del Monte Bianco, le pareti del Cervino‑Matterhorn e i ghiacciai del Monte Rosa si apre un anfiteatro alpino dove la vite deve arrendersi e il melo eroico prende il testimone. È qui, fra i 500 e i 1 500 metri, che nasce l’anima di Maley.

IL REGNO DELLE
GRANDI CIME

IL REGNO DELLE
GRANDI CIME

Il massiccio del Monte Bianco svetta oltre i 4 800 m e impone un microclima severo: notti fredde, aria tersa, escursioni termiche estreme. Le correnti catabatiche asciugano la buccia delle mele, concentrano zuccheri e aromi, scolpiscono tannini fini e mineralità salina. Ogni frutto è il risultato di una lotta costante fra gelo e sole.

Il massiccio del Monte Bianco svetta oltre i 4 800 m e impone un microclima severo: notti fredde, aria tersa, escursioni termiche estreme. Le correnti catabatiche asciugano la buccia delle mele, concentrano zuccheri e aromi, scolpiscono tannini fini e mineralità salina. Ogni frutto è il risultato di una lotta costante fra gelo e sole.

QUANDO LA VITE CEDE IL PASSO AL MELO

QUANDO LA VITE CEDE IL PASSO AL MELO

La viticoltura eroica delle Alpi si spinge, con fatica, a quota 1 000 m; oltre, la vite non matura più. I nostri meli monumentali, alcuni piantati oltre un secolo fa, prosperano invece tra pascoli e lariceti. Con le loro radici profonde attraversano morene glaciali, assorbendo tracce di quarzo e gneiss che riemergono nel calice sotto forma di freschezza tagliente.

La viticoltura eroica delle Alpi si spinge, con fatica, a quota 1 000 m; oltre, la vite non matura più. I nostri meli monumentali, alcuni piantati oltre un secolo fa, prosperano invece tra pascoli e lariceti. Con le loro radici profonde attraversano morene glaciali, assorbendo tracce di quarzo e gneiss che riemergono nel calice sotto forma di freschezza tagliente.

MELI MONUMENTALI,
VARIETÀ INTROVABILI

Conosciamo ogni nostro melo, dietro il quale c’è una storia fatta di donne, uomini e stagioni.

Le nostre otto varietà di mele (Raventze, Barbelune, Rodzetta, Flamboyante, Calville, Pomma verte, Croison de Boussy, Groin de Veau) e due di pere (Critchen d’hiveur, Maude) provengono da alberi ultracentenari, spesso alti più di 12  metri. In alta quota la il melo accumula zuccheri lenti, acidità vibrante e un sottile corredo tannico che nessun frutteto di pianura può replicare.

Il Ducato di Savoia, feudo del Sacro Romano Impero tra XV e XVIII secolo, riuniva i territori della casata sin dall’XI secolo. La Savoia e la Valle d’Aosta furono per secoli il cuore pulsante delle Alpi, terra viva di uomini liberi e fieri, custodi di una cultura contadina senza tempo.